martedì, ottobre 24, 2023

La «soffocante» occupazione della Palestina

Mai dimenticare che "gli attacchi di Hamas non sono arrivati dal nulla. Il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione [militare]. Ha visto la propria terra costantemente divorata dagli insediamenti e afflitta dalla violenza...ma le rivendicazioni del popolo palestinese non possono giustificare gli spaventosi attacchi di Hamas, così come questi spaventosi attacchi non possono giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese".

(Considerazioni del Segretario delle Nazioni Unite Antonio Guterres al Consiglio di Sicurezza, 24/10)                                                                                      

Ormai la soluzione dei 2 popoli/2 stati non è più realistica sul terreno. Il segretario dell'ONU ha colto e riportato al centro del dibattito esattamente il problema: la continua colonizzazione e occupazione militare della Palestina da tanto tempo.

domenica, settembre 03, 2023

«Una canzone divertente»

Una perla questo piccolo dipinto e perfetto in tutti i suoi particolari! Olio su tavoletta della seconda metà dell'ottocento, probabilmente una commisione privata dell'Impero austroungarico che riporta sul retro un cartiglio tedesco «Ein lustiges lied». 

Autore Pietro Lanzoni (1827-1899)

 


 



giovedì, gennaio 19, 2023

«Il tempo e il caso raggiungono tutti» (Qoèlet 9:11)

E' la semplice realtà che anche un libro della Bibbia (chiamato anche «Ecclesiastes» nella Bibbia greca, cioè il «Predicatore») insegna e sottolinea il trionfo della vanità delle cose umane, molto lontano dai dogmi del nuovo Testamento.

martedì, novembre 15, 2022

L'ateo Benito Mussolini si scaglia contro il dogma religioso

Non sapevo e con sorpresa ho letto uno scritto del 1904 di un giovane Mussolini non ancora ventunenne sulle ragioni della Scienza («prima di domandarsi il "perché" vuol conoscere "il come"» ricordando il motto di Lavoisier «nulla si crea, nulla si distrugge», ma aggiungo io tutto si trasforma) nei confronti della religione, davvero interessante. Con termini davvero duri definisce la religione «una malattia psichica, del cervello, è una contrazione e una coartazione dell'individuo, il quale, se profondamente religioso, si presenta a noi come un anormale», e di conseguenza «l'"uomo religioso" è un anormale».

Concludo riportando il commento sul dogma

«Il dogma è l'assurdo, perché significa l'immobilismo e l'assoluto. Nulla in questo mondo vi è di assoluto, ma tutto è relativo. Niente di eternamente immobile, ma continua trasformazione, movimento perenne di forze. Il dogma si presenta alla Ragione umana come un ostacolo al progresso, perché impone dei limiti allo stimolo angoscioso, ma salutare, della ricerca, perché frena la libera espansione di tutte le energie intellettuali. Noi vogliamo la critica, la discussione, ammettamo il dubbio in tutto; ma il dogma è la negazione della critica, la condanna del dubbio. Mentre il dogma rappresenta la fissità, la cristallizzazione del pensiero umano negli angusti limiti di una formula, la scienza invece agilmente si trasforma; assimila ogni nuova scoperta, modifica - se occore - i suoi metodi d'indagine; è pronta a cancellare tutto un passato, se risconosciuto falso. Nel nome del dogma fu detto: Devi credere se vuoi capire! Nel nome della Scienza diciamo: Prima comprendi e poi crederai! La Scienza non vuole imporre a nessuno le sue conclusioni perché animata  da un largo spirito di tolleranza; il dogma invece pretende la fede, la stupida fede del montone e guai alle coscienze! In altri tempi ardevano i roghi; oggi, diminuito il potere politico della Chiesa, vi sono le bolle e le scomuniche del Vaticano» (Dio non esiste, Mussolini Benito)      


lunedì, novembre 01, 2021

Quel genio di Gianni Rodari

Nel lontano 😄 1988 frequetavo la seconda media e la professoressa di italiano con tutta la nostra classe si era impegnata a mettere in scena la novella di Gianni Rodari "C'era due volte il barone Lamberto", e mi era toccata la sorte di impersonare il "cattivo" nipote Ottavio. E' stata l'occasione fortuita durante le prove di imparare le prime mosse di scacchi ma anche nutrire la forte curiosità verso questo autore di scritti per ragazzi.

Ora riporto il suo pensiero religioso che da ragazzo (ovviamente) è stato cattolico:


«Ho scelto di vivere senza una religione e di impegnarmi in una direzione che mi sembra di assorbire abbastanza le mie capacità di impegno morale sia la capacità di autocritica, per me essenziale come l'esame di coscienza per i cattolici. In realtà credo che questo problema durerà molto di più dei disagi sociali, perché, anche quando avremo risolto tutti i problemi sociali e non esisteranno le ingiustizie, prepotenze, errori nei rapporti umani, esisterebbe poi sempre il problema dell'individuo di fronte alla morte. La religione sarà sempre un terreno su cui è possibile che nascano domande [e mai risposte certe, dico io]. Anzi, sono convinto che in una società migliore queste domande prenderebbero più rilievo di quanto non ne abbiano ora. Tuttavia mi sembra che adesso queste domande e questo tipo di impegno siano usati molto spesso per distogliere l’attenzione dai problemi reali che si possono risolvere, dalle ingiustizie reali che si possono combattere, dalle prepotenze reali a cui si può mettere fine. Cominciamo a fare questo, poi se è il caso penseremo a Dio. Può darsi che in futuro Dio esista, non lo so. Oggi ritengo che sia più importante risolvere i nostri rapporti fra uomini, fra classi e fra paesi, anche se sono convinto che questo non metterà fine ai problemi individuali. Non è facile essere completamente laici»      (Lezioni di fantastica. Storia di Gianni Rodari, di Roghi Vanessa)

venerdì, gennaio 08, 2021

La giocherellona

 


Irrompe lo splendore del dipinto, un volto suadente intento a farsi scivolare delicatamente tra le mani una collana ma al contempo occhi che rapiscono. Una curiosità sull'autrice, Maria Szantho (1897-1998): nei primi anni '50 l'ambasciata sovietica a Budapest la ingaggiò per un ritratto di Stalin ma questi improvvisamente morì il 5 marzo 1953.

martedì, agosto 18, 2020

Il lavoro è tutto (per molti)... ma il tempo è prezioso

Fa molto riflettere le parole di Cesare Romiti in un intervista del 2017, scomparso oggi all'età di 97 anni:

«Ho lavorato così tanto e ho lavorato per gli altri che non ho conosciuto né i miei figli né i miei nipoti. Solo oggi mi sono accorto di cose che non sapevo esistessero, non sapevo come un bambino reagisce, com’è un bambino e come cresce»

Parole che mi fanno rabbrividire, di una persona che ha "governato" sostanzialmente l'Italia per un trentennio ma di così poca intelligenza.